Chi è Jonathan Galindo? Esiste Davvero?

La storia di Jonathan Galindo nasce probabilmente da una creepypasta di un certo Carlos Name che disse di essere stato aggredito nel giardino di casa sua da un tizio mascherato con le sembianze di un Pippo umano. La maschera e l’idea del personaggio è stata ispirata ad un’opera di Dusky Sam (che si è subito tirato fuori per quello che sta succedendo) che crea protesi per il cinema. Come si sa, da leggende metropolitane (nate in Sud America), poi c’è chi in realtà si traveste davvero o crea profili fake sul web.
Effettivamente esistono decine di profili sul web con questo nome. Alcuni ti chiedono l’amicizia (Tik Tok, Twitter, Facebook) e poi partono ricatti e prove di coraggio, sino al gesto estremo.
Ovviamente c’è chi cavalca l’onda inventando storie per fare visualizzazioni, tuttavia qualche caso di cronaca nera è già venuto alla ribalta.

Ovviamente non si tratta del primo personaggio a prender “vita” o a spaventare gente sul web portando anche a problemi nella realtà.

Basta ricordare: Slender Man, Jeff The Killer, Orie Chef, Karin Catherine Waldegrave, Momo ed Olivia (Su WhatsApp), la Samara Challenge e la Blue Whale Challenge (oltre 150 suicidi nel mondo riconducibili ad essa).

Tornando a Jonathan Galindo, oggi un ragazzino di 11 anni di Napoli si è gettato dal balcone lasciando come ultimo messaggio “Mamma e papà vi voglio bene ma ora ho un uomo incappucciato davanti. Non ho più tempo”. 

Frasi che hanno spinto la procura ad aprire un’inchiesta per istigazione al suicidio. Si parla di giochi che spingerebbero i ragazzi verso gesti autolesionistici sino a portarli al gesto più estremo (con minacce varie anche a persone care, se non vengono eseguite le sfide).
Ipotesi che riporta alla mente l’allarme lanciato a luglio proprio in Italia da “Il resto del Carlino” che riportava la preoccupazione di alcuni genitori per la presenza di un personaggio, il già citato Pippo incappucciato che, con il nome di Jonathan Galindo, sarebbe stato capace di insinuarsi nei social dei ragazzi di Ancona, spingendoli a compiere azioni sempre più pericolose.
Un allarme come detto già lanciato in America Latina, Vietnam e India e poi arrivato fino in Europa. 
In rete si parla di Jonathan Galindo dal 2017, quando un articolo della versione messicana di Blasting News mostrò le immagini del Pippo Incappucciato di cui si stavano popolando i profili Facebook e di 4chan. Insieme a storie inquietanti create di volta in volta, alcuni cybercriminali avrebbero rubato anche dati sensibili.
A riportarlo in auge negli ultimi mesi è stata la presenza su Tik Tik di profili come quello registrato con il nick jonathangalindo54. 
Già in Brasile, Messico e Vietnam molti adolescenti erano stati adescati da profili del genere ed istigati a suicidarsi (infatti la Polizia di Stato aprì diverse inchieste già dal 2017).


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