Bitcoin spesso viene considerato un asset deflazionistico, vista la sua scarsità (21 milioni). Tecnicamente però sarebbe più corretto parlare di criptovaluta ad inflazione decrescente perchè il mining prosegue, anche se le rewards per ogni blocco risolto si dimezzano ogni 4 anni (Halving).
In questo articolo invece parleremo davvero di token deflazionistici, ovvero che riducono in automatico la propria supply quando si svolgono transazioni. Non si parla appunto di un burn prestabilito di token (quello che per intenderci viene svolto di tanto in tanto su Ethereum, BNB, Pancake, TWT, etc) ma di una riduzione di supply ogni volta viene eseguita una transazione.

Alcuni esempi sono Hype (token che poi si è rivelato uno scam in appena una settimana), Super Black Hole (con un tasso di burn del 20% ed oltre il 50% della supply…bruciata in appena 6 mesi dal lancio. Ovvero oltre 1 milione di token) e gli altri che poi vedremo. Questi nella tabella sono nati prima del 2020, sotto entreremo nel particolare su alcuni più recenti, soffermandoci su Bomb che fu uno dei primi della storia.

BOMB (BOMB)
Uno dei primi esempi fu il token Bomb dove per ogni transazione on chain viene “bruciato” l’1% (sino al 50% sotto alcune condizioni), ad esempio se X manda 1000 di questi token a Y, quest’ultimo ne riceve 999 perchè 1 token (1%) viene bruciato.
Questo token Erc20 è stato programmato anche per non riconoscere i decimali, per esempio se X manda 2 di questi token a Y, questo non ne riceverà 1.98 ma verrà arrotondato per difetto a 1.
Charamente le transazioni sugli exchange sono le uniche che non provocano il burn perchè off chain. Ogni volta però che il token viene spostato da un wallet ad un altro, depositato su un’exchange, etc avviene questo processo di “burn” del token.
Teoricamente, se il token è scambiato, la supply diminuisce nel tempo. Questo token non è stato pensato per gli scambi quotidiani ma per vedere se una gestione di questo tipo fosse sostenibile o meno rispetto al modello inflazionistico.
Da una supply di circa 1 milione, oggi siamo a 912.000 di supply totale. Il valore più alto venne raggiunto a giugno 2019 (circa 14,60 dollari), nel momento in cui scrivo il token è scambiato a 86 centesimi.
STATERA (STA)
Anche in questo caso parliamo di un Indexed Deflationary Token. Fondamentalmente l’idea è di bruciare il token Statera dopo ogni transazione, riducendo la sua offerta. La fornitura invece viene aumentata grazie ad un balancer pool (composto da Wrapped Bitcoin → 10%, Chainlink → 10%, Synthetix → 10%, Ethereum → 30% e Delta Token composto da Statera / Ethereum → 40%).
Il token Delta consente la deflazione in tutti gli scambi effettuati.
In altre parole, si tratta di pool in cui fornendo liquidità (su Uniswap) si viene ricompensati con Delta (il valore del token dipende da Ether e Statera).
Nei 5 pool, tutti i token devono mantenere una quota bilanciata tramite smart contract.
Quando il rapporto di un token aumenta rispetto agli altri, il pool si riequilibrerà vendendo il token che ha guadagnato valore. 
Cosa succede se il prezzo del token Delta oscilla? Una sorta di arbitraggio distrugge o crea token Delta in base alle esigenze. Se mando Statera a qualcuno, a causa del meccanismo di “burn”, l’offerta diminuisce ma allo stesso tempo teoricamente il valore aumenta. Grazie a ciò, inoltre, il volume degli scambi di Statera è destinato ad aumentare. Come detto all’inizio, il portafoglio funge da pool di liquidità e consente di raccogliere commissioni (fornite ai liquidity provider).
Se invio 200 Statera in una transazione, verrà bruciato l’1% (2 Statera). Questo riduce l’offerta di Statera e teoricamente dovrebbe aumentare il suo prezzo (perché riduce l’offerta).
Come sappiamo, però, il prezzo aumenta se c’è domanda. Ma come possiamo essere sicuri che la domanda aumenti? Questo avviene grazie ai Balancer Pools. STA è in un pool con WBTC, ETH, SNX e Link. Quindi, se la domanda di questi aumenta, STA viene acquistata per bilanciare il pool. Ogni volta che uno qualsiasi dei cinque token aumenta in %, il pool venderà e acquisterà STA per ri-bilanciarsi.
Statera si ridurrà a 0 negli anni? Un membro del team apparentemente anonimo ha detto:
“In teoria sì. In realtà no, è un asintoto, quando si avvicina allo 0 inizia a rallentare e può arrivare a 0 all’infinito, ma moriremo comunque”
L’ATTACCO A BALANCER NEI POOL DI STATERA E STONK
Nello scorso giugno, il fornitore di liquidità Balancer (dex che permette di scambiare token ai migliori prezzi sul mercato, grazie ai suoi pool dove l’utente fornisce liquidità; i pools vengono mantenuti bilanciati in determinate proporzioni fornendo opportunità di arbitraggio) è stato vittima di un sofisticato hack che è riuscito ad ingannare il protocollo prelevando token per 500k $ grazie a due token deflazionari: Statera appunto e Stonk.
Il CTO di Balancer Mike McDonald ha affermato che il pirata informatico aveva preso in prestito il token WETH per un valore di 23 milioni di dollari, grazie ad un prestito flash su dYdX (piattaforma DeFi di Trading).
In seguito lo ha quindi scambiato con Statera che come detto in precedenza riduce il suo quantitativo dell’1% ogni volta che viene scambiato.
Il malintenzionato ha eseguito lo scambio tra WETH e STA 24 volte, svuotando il pool di liquidità STA fino a quando il saldo non è risultato quasi nullo (0,000000000000000001 STA=1 weiSTA). In poche parole, per ogni scambio, il Balancer Pool ha ricevuto l’1% in meno di Statera rispetto a quanto previsto. Poiché il saldo di Statera era vicino allo 0, il suo prezzo rispetto ad altri token è notevolmente aumentato, consentendo agli aggressori di utilizzare STA per scambiare altri token nel pool di mining a un prezzo molto basso.
Poiché Balancer pensava che egli avesse ricevuto la stessa quantità di STA, ha rilasciato WETH in quantità equivalenti al saldo originale (cioè l’attaccante ha scambiato 1 weiSTA in WETH più volte). Oltre a WETH, egli ha eseguito lo stesso attacco usando WBTC, LINK e SNX, tutti scambiati con i token Statera.
Poco dopo è stato attaccato anche il pool di Stonk, altro token deflazionistico che usa il meccanismo del burn (a seguito dell’hack, il protocollo del token è stato modificato diventando inflazionistico).
Il passaggio finale ha visto i criminali rimborsare il prestito ricevuto da dYdX. L’hacker ha poi rapidamente aumentato la sua quota nel Balancer Pool depositando alcuni weiSTA. Quindi ha scambiato il token Balancer Pool raccolto con 136k STA tramite Uniswap V2, e poi ha scambiato di nuovo 136k STA con 109 WETH. Tutti i fondi rubati sono stati trasferiti al seguente indirizzo:
0xbf675c80540111a310b06e1482f9127ef4e7469a 
A seguito dell’attacco, Balancer Pool ha perso quasi $ 500k, mentre l’hacker ha ottenuto quasi $ 425k di token:
455 WETH (valore di $ 100k)
2,4 m STA (valore di $ 100k) e convertito in 109 WETH (valore di $ 25k)
11.36 WBTC (valore di $ 100k)
60.9k SNX (valore di $ 100k)
22.6k LINK (valore di $ 100k)

L’identità dell’hacker rimane un mistero, ma gli analisti di 1Inch, un aggregatore di exchange decentralizzati, hanno affermato che lo stesso ha coperto bene le proprie tracce: l’Ether utilizzato per pagare commissioni di transazione e distribuire smart contract è stato riciclato attraverso Tornado Cash, un servizio di mixer basato su Ethereum.

1inch: “La persona dietro questo attacco è un ingegnere di smart contract molto sofisticato con una vasta conoscenza e comprensione dei principali protocolli DeFi”

Statera si è detto dispiaciuto e che il protocollo non era stato pensato per questo tipo di attacchi, aggiungendo anche di non essere in grado di rimborsare le vittime colpite dall’hacker. Balancer ha rimborsato tutte le vittime dell’hack, inserendo però nella blacklist tutti i token deflazionari, incluso Statera. In un altro audit, McDonald ha affermato che il team farà ulteriori ricerche su come è avvenuto l’hacking e se esistono vulnerabilità simili con altri token elencati.
THUGS.FI (THUGS)
Si tratta di un’ecosistema costruito sulla Binance Smart Chain (BSC), che si occupa anche di giochi e NFT. Preciso che giochi e NFT vengono citati dai founder da diversi mesi, tuttavia pare che il progetto non stia andando progredendo molto (inoltre alcuni dei loro token hanno subito grossi dump negli ultimi tempi). Io in questo articolo sto citando la dinamica di funzionamento di questi token, non sono assolutamente consigli di investimento (anche perchè bisognerebbe fare prima le proprie ricerche).
Il token non inflazionistico è chiamato Thugs e la sua fornitura circolante continua a diminuire a causa del meccanismo di burn integrato.
Questo token consente agli utenti di partecipare a vari pools. Mettendo in staking i token (Guns, Hoes, Thugs, etc) si ottengono questi stessi token.
Thugs e Cred sono deflazionari e vengono bruciati quando sono venduti sulla piattaforma o spostati altrove. Ciò avviene anche quando gli utenti aggiungono/rimuovono liquidità.
È importante notare che non esiste un burn fisso ma il tasso di combustione si autoregola a seconda del prezzo del token Thugs. Di conseguenza, quando il prezzo del token è basso, la velocità di combustione è superiore rispetto ai momenti in cui il prezzo è alto.
Inserendo Thugs nel pool si guadagna Cred (Street Credit), invece il token Guns alimenta il gioco Gangwar. Si ricevono anche NFT come ricompense.
Traphouse, un contratto Binance Smart Chain chiamato Original Gangster, è la piattaforma per lo staking e il Yield Farming
Qualsiasi utente può fornire liquidità su StreetSwap (l’exchange a loro collegato) unendo due token con lo stesso valore in dollari. Pertanto, la quantità di ciascun token dipende dal suo prezzo corrente. In qualità di fornitore di liquidità, si ottengono gettoni LP, che può essere investito su Traphouse e messo in staking. Attualmente, gli stakeholder condividono il 17% delle commissioni della piattaforma (la % è variabile).
SPONGE FINANCE
Anche in questo caso parliamo di un progetto sulla BSC, nato da circa 1 mese (quindi ancora più nuovo rispetto a Thugs.Finance). Il meccanismo che c’è dietro qui è ancora più particolare perchè, oltre a bruciare lo 0.16% di ogni transazione, il 5% delle transazioni viene distribuito agli holders.
Quindi se ipotizziamo di avere 10 Sponge (SPG) e non li muoviamo (o vendiamo), questi aumenteranno piano piano nel tempo (magari 10.1, poi 10.15, etc). Chiaramente questo dipende dal numero di transazioni.
Il prezzo? Lo fa sempre la domanda e l’offerta.
Tuttavia questo meccanismo di burn e di distribuzione dei proventi delle transazioni è davvero particolare. La supply è di solo 100.000. Circa l’80% della stessa è farmata nei pool di Tenet.
E’ possibile comprare il token anche su Pancakeswap.finance (aggiungendo il contract del token ricercandolo su bscscan.com).
In questa guida abbiamo già scritto come configurare Metamask e l’estensione Bep20 per la Binance Smart Chain.


Dark Space Blogspot


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