Le differenze e i modi che utilizzano gli hacker e i malintenzionati per attaccare server, account e indirizzi IP… e se provassimo noi ad eseguire un operazione del genere…
Dictionary Attack Instagram: https://github.com/Pure-L0G1C/Instagram
10 Milioni di Password.txt: https://github.com/danielmiessler/SecLists/blob/master/Passwords/Common-Credentials/10-million-password-list-top-1000000.txt
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* Sito in cui troverete tutte le mie guide riassunte e spiegate passo passo — bit.ly/2yEZJ13
* E-Mail business — business@redtechinformatica.it
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Video Rating: / 5
Vuoi condividere un breve video del tuo schermo? Insegnare a qualcuno come usare qualcosa? Tutto ciò di cui hai bisogno è un modo rapido per acquisire il contenuto e Electron Screen Recorder può aiutarti in questo.
L’interfaccia dell’applicazione ha solo 4 opzioni e un ampio riquadro vuoto. Fare clic sulla frase “Scegli una sorgente video”. Apparirà un menu con varie modalità di acquisizione. La prima opzione “Schermo intero” cattura il contenuto della schermata corrente.
Quando selezioni l’opzione, vedrai un’anteprima dal vivo sull’interfaccia di Electron Screen Recorder. Se sei soddisfatto della selezione, premi il pulsante di avvio per avviare l’acquisizione. Hai finito di registrare? Fare clic sul pulsante Interrompi, quindi sull’opzione Salva con nome per salvare la registrazione in un file multimediale.
Il programma ti consente di salvare il video in uno dei cinque formati: MP4, Webm, GIF, Webp e APNG. Occorrono alcuni secondi o un minuto per salvare il contenuto a seconda del formato di output selezionato. Puoi salvare una registrazione in tutti e cinque i formati, se lo desideri, ma dovrai farlo manualmente. Per eliminare o riavviare una registrazione, ignorare semplicemente il pulsante Salva con nome e fare nuovamente clic sul pulsante Avvia.
Avrai notato che l’opzione nella parte inferiore dello schermo che dice “Scegli ….” ora mostra il nome della sorgente corrente (cioè l’intero schermo). Fare nuovamente clic su di esso per cambiare la fonte, le altre opzioni nel menu a comparsa rappresentano il titolo di ogni finestra del programma che hai aperto in background.
Electron Screen Recorder non tiene conto delle finestre ridotte a icona, il che può essere positivo o negativo. Va bene, il menu non è ingombrante di un lungo elenco di programmi. Questo può essere un problema se vuoi catturare rapidamente qualcosa, ma non è nell’elenco. La soluzione è semplice, basta ripristinare la finestra che si desidera acquisire e avviare la registrazione.
Non è possibile scegliere la risoluzione di output del supporto salvato o il numero di fotogrammi al secondo che possono fare la differenza in termini di qualità. Electron Screen Recorder non ha un editor integrato, quindi se desideri modificare il contenuto prima di condividerlo con qualcuno, dovrai fare affidamento su strumenti di terze parti.
Electron Screen Recorder non supporta la registrazione audio, il che significa che non è una buona opzione per acquisire giochi, contenuti in streaming, ecc. Tuttavia, un commento dello sviluppatore su un problema di GitHub suggerisce che il supporto audio potrebbe essere aggiunto in futuro, insieme a registrazione tramite webcam. Quindi, per ora, penso che sia più adatto per la registrazione di contenuti che potresti voler condividere con i tuoi amici o sui social media. Il programma è open source, è disponibile per Windows, Linux, Mac e viene fornito in una versione portatile opzionale.
Si scarica qui
- https://github.com/daltonmenezes/electron-screen-recorder/releases/tag/v2.1.1
- versione windows zippata
- versione windows installazione semplice
- versione mac zippata
- versione mac semplice
Informatica in Azienda diretta dal Dott. Emanuel Celano
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WSL sta per Windows Subsystem for Linux, un insieme di componenti software integrato in Windows 10 a partire dalla release Anniversary Update di Windows 10 e potenziato nel Creators Update. La scelta di Microsoft di integrare i tool da linea di comando propri del kernel Linux, ci permette di creare un environment di pentesting direttamente su Windows.
Questo articolo spiegherà, infatti, come installare tramite WSL Kali Linux 2020.3 in un sistema Windows 10. Il contenuto è stato in parte ripreso dal canale YouTube di PentestingMadeSimple, da un ottimo video di Rea94, che colgo l’occasione per salutare e ringraziare (Come installare Kali Linux 2020.3 *GUI* su Windows 10 (WSL 2) – Pentesting Guide ITA #2).
Per prima cosa aggiorniamo Windows da Windows Update.
Apriamo poi, in modalità amministratore, la PowerShell di Windows, facilmente raggiungibile dal menu di ricerca.
Digitare:
Enable-WindowsOptionalFeature -Online -FeatureName Microsoft-Windows-Subsystem-Linux
Riavviare Windows
Riaprire la PowerShell, sempre come admin, e questa volta digitare:
dism.exe /online /enable-feature /featurename:VirtualMachinePlatform /all /norestart
e
dism.exe /online /enable-feature /featurename:Microsoft-Windows-Subsystem-Linux /all /norestart
Riavviare nuovamente
Scaricare adesso l’update del Kernel Linux da browser e successivamente installarlo: https://wslstorestorage.blob.core.windows.net/wslblob/wsl_update_x64.msi
Adesso va scaricato Kali Linux, può essere fatto dallo Store di Windows
Nella PowerShell digitare wsl –set-default-version 2 (o meglio wsl –set-version <Distro> 2)
Avviare Kali (da PowerShell digitare semplicemente Kali) e dalla console inserire un nome utente e una password da utilizzare su Unix.
Abbiamo installato Kali Linux con successo in Windows! Adesso aggiorniamo il sistema, sempre da console, digitando:
sudo apt update && sudo apt upgrade
Per utilizzare Kali in versione GUI, ovvero con interfaccia grafica, va installato Kex, desktop environment di Offensive Security appositamente sviluppato per la WSL. Digitare pertanto:
sudo apt install kali-win-kex
L’installazione richiederà qualche minuto.
Una volta finita, digitare semplicemente kex per avviare la GUI di Kali Linux.
Per mettere Kali in finestra, in modo da poter lavorare anche con Windows, aprire il terminale e digitare il seguente comando di string replacement:
sudo sed -ie “s/FullScreen=1/FullScreen=0/” /usr/bin/kex
Digitare nuovamente kex per rendere effettiva la modifica.
Possibili problemi
Verificare che la virtualizzazione in Windows sia attiva, è possibile controllarlo da task manager (fig.1)
Fig.1 Virtualizzazione attivata, Windows 10 Task Manager
Se la virtualizzazione risulta disattivata, è necessario abilitarla dal bios.
L’articolo Installare Kali Linux su Windows tramite WSL proviene da F-Hack.
In questo breve tutorial viene spiegato come installare l’ultima versione di Ubuntu LTS 18.04.3 su un sistema operativo Microsoft Windows 10 tramite VMware Workstation.
Per prima cosa scarichiamo VMware Workstation dal sito ufficiale, dal menu download -> download gratuito delle soluzioni -> workstation player. WMware Workstation Player si trova attualmente alla versione 15.5.
Cliccando “Scarica ora” nel riquadro Prova Workstation 15.5 Player per Windows (fig.1) si avvierà il download.
Procediamo con l’installazione (fig.2) selezionando il percorso di installazione desiderato. Per i sistemi operativi Microsoft Windows, l’installazione della workstation VMware prevede l’opzione “enhanced keyboard driver”. E’ consigliato mettere la spunta su questa opzione perché dà la possibilità di utilizzare i comandi Ctrl+Alt+Del e Win+L, bypassando l’intercettazione della battitura del sistema operativo host (in questo caso Microsoft Windows). Utilizzando il software per scopi non commerciali non ci interesserà inserire la licenza.
Una volta riavviato possiamo procedere all’installazione di Ubuntu che, nel frattempo, sarà stato scaricato dalla sezione download del sito ufficiale.
Aprire VMware workstation e cliccare “Create a New Virtual Machine” (fig. 3)
Andrà successivamente indicato manualmente il sistema operativo che viene installato (Fig. 4)
Dopo aver scritto il nome del sistema, nel nostro caso Ubuntu 64-bit, verrà chiesto che risorse allocare alla macchina virtuale. Lasciamo le impostazioni di default (20Gb e “split into multiple files”). Nella schermata successiva c’è la possibilità di allocare più ram cliccando “customize hardware” (Fig. 5)
Una volta terminato il setup basterà cliccare l’icona verde Play Virtual Machine per avviare il nuovo sistema. Facciamo eventuali aggiornamenti software (se richiesti) e procediamo con l’installazione di Ubuntu. L’installazione di Ubuntu verrà affrontata in un articolo a parte..
Kali Linux, la distro Linux basata su Debian per penetration testing e hacking, è stata appena rilasciata in una nuova versione già disponibile per il download. Nella nuova versione diremo addio al superuser root/toor, come era già stato annunciato dagli sviluppatori in un blog post lo scorso dicembre. Il nuovo utente standard senza privilegi di root sarà kali/kali
Kali 2020.1 is up for download!
Big changes yet again, with non-root user by default, a single installer image for multiple desktop enviroments, updates to themes, and more! Not to mention Rootless NetHunter!https://t.co/IrUnqyoHjM pic.twitter.com/TkyPisbEQu
— Kali Linux (@kalilinux) January 28, 2020
L’ambiente grafico è cambiato da GNOME a Xfce (più simile a GNOME2/Mate) rendendolo più intuitivo e leggero.
Oltre a questo la nuova versione 2020.1 ha dei nuovi tool preinstallati che verranno spiegati presto su questo blog.