Cosa Sono Le Stablecoin e Differenze (DeFi, CeFi e Stable Con Supply Elastica)

Stablecoin potrebbero sembrare tutte uguali, ma non è così. Innanzitutto bisogna chiarire cos’è una stablecoin.
Una stablecoin è una criptovaluta che mantiene il suo valore, più o meno stabile sul dollaro (quindi posseggo una criptovaluta, potendo ottenere tutti i vantaggi del caso, senza espormi alla volatilità delle stesse. Quali sono altri vantaggi? Se faccio delle trade per uscire dal mercato, trado in una stablecoin permettendomi di avere un valore non volatile senza dover pagare commissioni elevate per convertire in valuta fiat). Concettualmente nascono grazie a Tether (USDT) per sfruttare al meglio l’arbitraggio (praticamente nel 2013, 2014 e in generale 5/6 anni fa il prezzo di Bitcoin variava molto da un exchange all’altro ed era possibile sfruttare l’arbitraggio per guadagnare circa il 5%, semplicemente comprando su un exchange a prezzo più basso e rivendendo BTC su un altro a prezzo più alto; Tether appunto azzerava o quasi le fees per svolgere queste operazioni piuttosto che convertire poi in valuta fiat).
Poi occorre fare una distinzione tra quelle CEFI e DEFI. Stablecoin DEFI sono prive di censura, decentralizzate, non regolamentate e non garantite da asset reali (molto spesso il dollaro) perchè vengono utilizzati smart contract. In secondo luogo i meccanismi di messa in “posto” delle stablecoin sono molto diversi. 
Poi ci sono stablecoin con supply elastica (quindi modificano il proprio valore in modo più o meno elevato ma tramite un meccanismo chiamato “rebase” ritornano ad ancorarsi, a grandi linee, al dollaro). 
Tether (USDT): è la stablecoin più utilizzata in assoluto (terza come capitalizzazione di mercato a livello globale, dietro solo Bitcoin ed Ethereum) ma anche la più controversa. Questa stablecoin è teoricamente coniata in un rapporto 1: 1 con il dollaro. Ad esempio, ci sono 15 miliardi di USDT in giro -> da qualche parte ci saranno 15 miliardi di dollari in un conto bancario.
In realtà pare non sia proprio così perché Tether utilizza la riserva frazionaria e solo il 74% dell’USDT è coperto da valute fiat (il resto viene utilizzato come prestiti e altre emissioni, questo pone il rischio che la liquidità non sia sempre disponibile, portando al rischio insolvenza). È una stable non regolamentata, tuttavia accettata su Binance e sulla maggior parte degli exchange, a parte Coinbase. 
Originariamente, Tether è stato introdotto sul protocollo Omni. Questo protocollo utilizza la blockchain Bitcoin per permettere smart contract. Per via di questa scelta la valuta ha ereditato le elevate commissioni di transazione e lentezza nelle transazioni che caratterizzano la blockchain Bitcoin.
Riguardo l’ancoraggio al dollaro e le controversie, Tether sostiene che queste riserve, che in realtà sono semplicemente i conti bancari dell’impresa, detengono un importo in dollari USD simile alla quantità di USDT totale attualmente in circolazione. 
Il rapido aumento del numero di USDT sul mercato coincide spesso con il record di crescita del Bitcoin e di altre criptovalute quindi molti sono dell’idea che un crollo improvviso dell’azienda potrebbe avere un impatto devastante sul mercato.
Attualmente il token opera sui network di Omni, Ethereum, Eos, Algorand, Liquid e Solana.
Il 24 gennaio, il sito web tetherreport.com ha sostenuto che la moneta digitale era responsabile per il 48,8% della crescita del prezzo del Bitcoin nel 2017. Gli autori, rimasti anonimi, hanno concluso che vengono creati più Tether quando il prezzo del Bitcoin scende. D’altra parte, c’è chi crede che il collasso della società avrebbe l’impatto opposto. Proprio come ha sostenuto il mercato, Tether potrebbe anche essere responsabile di una correzione dei prezzi del 30-80%, affermano gli autori.
Tether è gestito dallo stesso CEO di Bitfinex, uno dei più grandi exchange di criptovalute al mondo (nato nel 2012). Come Tether, anche Bitfinex è finito spesso sotto gli occhi del ciclone da parte dai regolatori statunitensi. Il fatto che entrambe le società siano gestite dalla stessa direzione ha suscitato sospetti di collusione nel sostenere il mercato delle criptovalute.
Alcuni analisti citati della CNBC negli anni hanno sostenuto che un numero crescente di USDT viene di tanto in tanto trasferito all’ exchange Bitfinex. Ciò potrebbe occultare i difetti di solvibilità del’exchange.
iFinex Inc la società madre che gestisce USDT e Bitfinex, è stata accusata di aver mescolato fondi tra le due compagnie per nascondere una perdita da 850 milioni di dollari sostenuta da Bitfinex a causa della relazione con la banca ombra Crypto Capital. Sostanzialmente c’è gente che accusa Bitfinex di creare USDT dal nulla manipolando i mercati, senza avere alcuna garanzia dietro (dollari).
Secondo CoinMarketCap, la capitalizzazione di Tether è aumentata di circa il 430% da 4.1 miliardi di dollari all’inizio di gennaio a oltre 24 miliardi di dollari oggi.
USD Coin (USDC): legato al valore del dollaro e garantito da fondi sottostanti in un conto corrente bancario (anche qui è possibile fare riserva frazionaria). È conforme alle leggi americane e sembra esserci anche uno studio legale indipendente che controlla gli asset che garantiscono USDC (esce un rapporto una volta al mese). È open source. Molto utilizzato su piattaforme CEFI (BlockFi, Nexo, Celsius Network) ed è la Stablecoin di riferimento su Coinbase.
Paxos Standard (PAX): questa stablecoin è sempre legata al valore degli asset reali (dollaro in questo caso). La società emette anche Pax Gold (criptovaluta ancorata al valore dell’oro). In questo caso non troviamo la riserva frazionaria pertanto i dollari sono interamente presenti nei conti correnti. Poco presente sugli exchange.
Binance USD (BUSD): sempre fornito dalla compagnia Paxos e in collaborazione con Binance. Simile a PAX ma di proprietà dell’exchange Binance. Si tratta di un vero e proprio colosso del settore, avendo dietro il più grosso exchange. 
TrueUSDT (TUSD): cercano di garantire la massima trasparenza e fiducia agli utenti. I fondi sono liquidi al 100% e non sono tenuti dalla società che fornisce TUSD ma da escrow (società terze). Nessuno può accedere ai fondi a meno che non abbia l’autorizzazione del proprietario del TUSD.
Gemini Dollar (GUSD): sempre una società regolata dalle rigide leggi statunitensi. Supportato anche dalla piattaforma di rendita passiva BlockFi. Centralizzato, trasparente e c’è sempre un report mensile che mostra la presenza di fondi liquidi. Il problema è che è poco supportato.

DEFI
Dai (DAI): la principale stablecoin legata alla DEFI (ovvero non c’è nessun ente dietro). Non è legato ad asset fisici ma completamente virtuale. Funziona mediante una leva di interesse che mira a bilanciare domanda / offerta sul valore di 1 dollaro. Viene creato su Maker collateralizzando Ethereum e altri Erc20 utilizzando una rete di oracoli che garantiscono il prezzo e la sua affidabilità. Come viene coniata? Fornisco Ethereum come garanzia, chiedendo un prestito, riceverò DAI (2/3 del collaterale bloccato). Qual è il rischio? L’elevata volatilità degli asset bloccati e la liquidazione che porta alla perdita del collaterale. Non è censurabile e non ci sono regolamenti a tutela degli utenti. 
xDai (XDAI): si tratta di una stablecoin ancorata al valore di Dai. E’ possibile convertire Dai in Xdai e viceversa tramite ponti (rete POA). Vengono creati blocchi in soli 5 secondi e le transazioni hanno un gas di 1 solo Gwei. E’ possibile spostare xDai tramite Metamask ma bisogna configurare il network.
Per una guida: Guida Completa Per La Binance Smart Chain (Autofarm, Beefy, Pancake, etc) e Configurare Metamask Con La Binance Smart Chain ed xDai
Vai (VAI): si tratta di un’ecosistema molto interessante basato su Venus Protocol quindi attivo sulla Binance Smart Chain. Esso è molto simile a MakerDAO (che “produce” Dai).
sUSD (SUSD): è la stablecoin della piattaforma Synthetix (che riguarda gli asset sintetici). È possibile operare sulla collateralizzazione di criptovalute con asset tradizionali (oro, dollari, BTC, tesla, ecc.). Sostanzialmente per operare su Synthetix devo avere sUSD (che è un Erc20). Tramite questa piattaforma posso comprare metalli (sXAU è l’oro, sXAG l’argento), altri asset reali, espormi sul mondo delle criptovalute (iBTC è il derivato di Bitcoin), del Forex, su azioni di Apple, Tesla, Amazon, valute fiat, etc Per sfruttare questo meccanismo, si usa il token nativo Synthetix (SNX) usato come collaterale e che crea sUSD (ne viene bloccato il 750%, cioè 1 SNX crea 0.133 sUSD).
mStable USD (MUSD): si tratta di una stablecoin garantita da altre stablecoin ancorate al dollaro. mStable è una piattaforma meta-asset che mira a creare asset più forti della somma delle loro parti. Le dApp mUSD include SWAP – Swap USD stablecoin con zero-slippage.
Reserve (RSV): cerca di ancorarsi al valore del dollaro attraverso un meccanismo di inflazione (con potere d’acquisto costante). E’ il token RSR che ne garantisce la stabilità. Punta al decentramento completo.
Ampleforth (AMPL): si tratta di una stablecoin “volatile” con supply elastica, ancorata ad un range di prezzo molto variabile. Il target è 0.96-1.06 dollari, tuttavia AMPL può scendere anche sotto questa soglia o salire di molto (superando i 4 dollari). Come viene mantenuto il valore stabile su quel target prefissato? Aumentando e diminuendo la supply totale del token. Quando si è fuori quell’intervallo, avviene il Rebase (1 volta al giorno, alle 2 italiane) che può essere positivo o negativo. Quando si eccede 1.06 dollari, viene aumentata la supply totale del token…ciò porta gli investitori a vendere il token e ne diminuisce il valore. Se invece si scende sotto i 96 cent, viene ridotta la supply quindi quando qualcuno compra aumenta il valore di AMPL portandolo sul target prefissato.
Chiaramente nel mio wallet Erc20 vedrò i miei token che aumentano e diminuiscono, in base alla supply circolante quindi più che possedere un certo numero di token, possederò una parte della % totale della capitalizzazione di mercato di AMPL. Se il rebase aumenta del 10% la supply circolante, anche nel mio wallet avrò un aumento del 10% dei token che posseggo.
Si evince come questa stablecoin mira ad unire: criptovalute volatili (tipo Bitcoin, anche se con volatilità nettamente migliore), stablecoin classiche e denaro fiat. Posso avere una riserva di valore più o meno stabile ma anche specularci nel breve traendone profitto.
Ditto (DITTO): è molto simile ad Ampleforth quindi si tratta di una stable con supply elastica. Se AMPL mira a diventare il punto di riferimento sulla DeFi di Ethereum, Ditto invece è stata creata sulla Binance Smart Chain. L’altra differenza è che possono avvenire sino a 6 rebase al giorno (ciò la rende molto meno volatile di AMPL) e che le transazioni sono più veloci e con bassissime fee.
Questi sistemi utilizzano una rete di oracoli esterni per i feed dei prezzi.


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