“Avvampando gli angeli caddero; profondo il tuono riempì le loro rive, bruciando con i roghi dell’orco”
Blade Runner era ambientato nella Los Angeles del 2019 e per ironia della sorte Rutger Hauger o meglio conosciuto come Roy Batty, il leader dei replicanti e forse il cattivo più “buono” della storia del cinema, ci ha lasciati lo scorso 19 luglio.
La trama di Blade Runner, film di Ridley Scott, per quanto all’apparenza ingarbugliata è invero molto semplice: vengono costruiti replicanti che lavorano come schiavi.
Alcuni di loro riescono a fuggire e si mimetizzano tra la popolazione essendo molto simili agli umani (come fattezze). Si tratta di Leon, Pris, Zhora, il leader Batty e la quasi umana Rachael.
Per riconoscerli, la polizia (i Blade Runner in particolare) utilizza un test psicologico con una serie di domande. Riconosciuto l’androide, va “ritirato” ovvero ucciso.
A condurre le indagini Rick Deckard.
Il film finisce in modo inaspettato in un’atmosfera surreale, grazie ad un vero e proprio diluvio universale (pioggia) che rende il tutto ancora più bello.
Ottima anche la colonna sonora composta dal greco Vangelis, composizioni oscure/melodiche eseguite tramite sintetizzatori che inquadrano perfettamente il mood retro-futurista del film.
Ma vediamo come ai tempi (anni 80) s’immaginarono il 2019 tecnologico.
COME ERA IMMAGINATO IL 2019 NEL 1982
Prima cosa le macchine volanti.
Per spostarsi velocemente l’unica strada percorribile è il cielo. Sugli enormi maxischermi pubblicitari volanti vengono proiettate figure di donne truccate con abiti orientali.
A terra invece, si vedono anche mezzi provenire dagli anni 60 del XX° Secolo come scuolabus gialli e auto con pinne.
I veicoli della polizia sono i cosiddetti spinner utilizzati per pattugliare la città.
Gli spinner possono essere utilizzati come auto tradizionale, oppure volando con tanto di decollo e atterraggio verticali.
La nascita e lo sviluppo dei mezzi sono raccontati in dettaglio da Paul Sammon nel libro Blade Runner.
Alla fine dagli iniziali 54 veicoli richiesti si passò a 25 mezzi tra quelli in scala 1:1 e i modelli. Gli spinner prodotti in dimensioni reali furono quattro con motore Volkswagen; di questi due erano perfettamente funzionanti e potevano essere guidati come un’automobile normale. Avevano anche altoparlanti stereo integrati nei poggiatesta e portiere azionate da un sistema idraulico con apertura verticale come sulle più moderne Lamborghini Aventador o McLaren 650.
Come sistema di guida venne usato il cosiddetto wrist-twist steering, ovvero un sistema di comando sperimentato (e poi abbandonato) su una Mercury nel 1965 basato sulla rotazione delle mani che azionano due manettini collegati ad un manubrio tramite un meccanismo complesso.
Attualmente gli Spinner sono in esposizione all’American Police Hall Of Fame & Museum di Titusville in Florida.