Spesso si sente parlare di Millennials ma cosa vuol dire? In prima approssimazione bisogna introdurre i “The Silent Generation” (nati tra il 1928 e il 1945) e i “Baby Boomers” (quelli nati nel boom economico degli anni anni 40 e 50). 
Poi ci sono i “Generation X“, quelli nati negli anni 60 e 70. Infine i “Millennials” sono quelli nati negli anni 80 e 90 (in realtà ci sono teoria allunga questa generazione sino ai 2004), nati nell’era digitale.
Dal punto di vista cronologico, queste sono gli intervalli esatti:
1) The Silent Generation: i nati tra 1928 e 1945 (anni della Grande Depressione, della Seconda Guerra Mondiale)
2) Baby Boomers: nati fra 1946 e 1964
3) Generazione X: compresi fra 1965 e 1980 (cresciuti in un’epoca di crisi economica, grandi lotte politiche e non e con lo sviluppo dei primi computer)
4) Millennials (Generazione Y): tutti i nati tra il 1981 e il 1996
5) Post-Millennials (Generazione Z): i nati dal 1997 ad oggi che, quindi, non hanno più di 23 anni (detti anche “Homeland”, destinati a rimanere a casa e meno viziati rispetto ai Millennials, anche se qui qualcuno potrebbe storcere il naso)

I  Millennials sono i ragazzi e le ragazze diventati maggiorenni nel nuovo millennio (dal 2000 in poi) e secondo l’ISTAT hanno superato numericamente la generazione X (quella dei nati tra il 1965 e il 1980). Molto globali e sempre connessi, la loro è la generazione più studiata per cerca di capirne abitudini e interessi. Una delle barriera per separare le categorie fu l’attentato alle Torri Gemelle del 2001: ovvero abbastanza grandi dall’aver compreso ciò che era successo (cioè considerando i nati dal 1981 al 1996). Il Time, comunque li ha definiti “pigri, superficiali e narcisisti”.

“I Millennials fanno parte della generazione delle tre C: Connected (cioè connessi in Rete), Confident (hanno grande fiducia in se stessi, vogliono emergere e avere visibilità), open to Change (aperti al cambiamento)”

I millennials, lo abbiamo detto, sono cresciuti con Internet e hanno vissuto in diretta la nascita di mezzi di comunicazione quale eMail, chat, MSN, Social Network. Uno dei tratti più distintivi di questa generazione è che la creatività è legata a doppio nodo allo sviluppo della tecnologia. Molti di loro ad esempio concepiscono il lavoro esclusivamente come digitale (le startup dicono qualcosa?), stessa cosa per acquisti online o di utilizzo di tecnologie quali il QR code. Il 97% ha almeno un profilo su un Social. I millennials si connettono soprattutto da mobile (il 93% delle volte), ma usano anche il tablet (il 47%) e il computer (il 30%). Poi questo dipende principalmente dall’età. In particolare, i millennials italiani usano internet per risolvere le esigenze quotidiane: il 71% ricerca informazioni, per lavoro o per studio. Le conseguenze negative di questa continua connessione sono molte: ad esempio la comunicazione sui Social Network porta sempre più spesso all’incapacità di comunicare, di rapportarsi con le persone esclusivamente al di là dell’utilizzo di una piattaforma online. I millennials guardano 4 volte in più la TV rispetto alle persone della generazione precedente. Ma il dato veramente interessante è che il 27% in meno rispetto a Gen X e Baby Boomers la guarda con il tradizionale canale, ovvero via cavo. Questo vuol dire che i membri della Generazione Y preferiscono fruire dei contenuti attraverso servizi di streaming come Netflix. Ancora una volta Internet diventa un ingrediente fondamentale nella vita di queste persone infatti quasi la metà dei millennials afferma che è l’unica cosa di cui non possono fare a meno. I millennials sono anche dei viaggiatori, infatti per costoro i confini geografici non esistono più: contano le reti, cioè le comunità con cui (anche a migliaia di chilometri di distanza) condividere esperienze (in rete con anche relazioni a distanza). Inoltre la grande stima che hanno di loro stessi e la voglia di emergere fanno pensare a una generazione di ragazzi in forte competizione l’uno con l’altro. Mediamente le ragazze sono molto determinate più dei loro coetanei maschi e hanno grandi aspettative di realizzazione personale, sia nel lavoro sia nel privato. Per un’inversione di tendenza si dovrà attendere la generazione Z, quella cioè che comprende i ragazzi dai 15 ai 18 anni.
GENERAZIONE Z
Si diceva all’inizio che sono considerati meno “viziati” in quanto nati dal 1997 in poi quindi in piena crisi economica. Se i Millennials erano stati cresciuti in un contesto multimediale in continua evoluzione, i ragazzi della Generazione Z sono abituati fin dalla nascita a stare a contatto con iPhone e computer avanzatissimi. Per loro il mondo è sempre stato solo ed esclusivamente con Internet ecco perché teoricamente sono i più preparati nel campo del Web e di nuove tecnologie. I Post-Millennials, come quelli che oggi sono in età adolescenziale, leggono libri o giornali sul tablet più che sul cartaceo, guardano film soprattutto su Internet, su Netflix, più che alla TV e sicuramente sviluppano gran parte della loro socializzazione su piattaforme Social. Il concetto di riviste e musica “fisica” (LP, MC, CD) per loro è un qualcosa di astruso, preferendo il digitale e lo streaming.
A differenza dei Millennials, che sono cresciuti adattandosi via via all’evoluzione tecnologica, i membri della Generazione Z sono veri e propri “Nativi Digitali”. Si tratta di una generazione che non conosce barriere di connessione e quindi, come abbiamo avuto modo di dire prima con i Millennials, nemmeno particolari limiti nei propri orizzonti culturali. I Post-Millennials sono la prima generazione di nati dopo la comparsa del Web e hanno un’ottima dimestichezza con tablet e smartphone. Wikipedia e Google sono le loro enciclopedie. Questi ragazzi passano continuamente tra realtà e virtuale, tra vita online e vita offline. Per questa generazione si parla spesso di FOMO (Fear Of Missing Out) ovvero la paura di perdere qualcosa mentre si è disconnessi. 
Qual è il rapporto con i Social Network? Generalmente la Generazione X preferisce Facebook, invece la Y Instagram e Snapchat. Whatsapp prende il posto delle mail perché più di diretto e rapido. Molto utilizzati i servizi in streaming, Youtube compreso. 
Probabilmente per quelli nati dal 2010 in poi, si parlerà di Generazione Alpha (imperniati di tecnologia sin dalla tenerissima età con assistenti vocali ed altri device tecnologici).


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