Abbiamo creato una pendrive avviabile con sistema operativo Kali Linux, adesso è il momento di aggiungere ad essa un modulo di persistenza, in modo tale che potremo utilizzarla al pieno delle sue funzionalità, senza perdere tutti i dati salvati ad ogni riavvio.
Per farlo abbiamo bisogno di una chiavetta di capacità superiore a 4GB, io ne ho utilizzata una da 8GB, naturalmente più dati vorremo conservare, più necessiteremo di spazio.
Avviamo GParted, un software comune a molte distribuzioni Linux che permette di agire sulle partizioni dei dischi, avendo cura di selezionare il dispositivo utilizzato per l’installazione della versione Live di Kali. La situazione che troveremo sarà simile alla seguente:
Selezioniamo lo spazio non allocato e creiamo una nuova partizione con filesystem ext4, avendo cura di chiamarla persistence.
Una volta creata la partizione di persistenza, eseguiamo il mount. Supponendo, come nel mio caso, che essa sia in /dev/sdb3 avviamo un terminale e digitiamo:
mkdir /mnt/usb mount /dev/sdb3 /mnt/usb echo "/ union" >> /mnt/usb/persistence.conf umount /mnt/usb
A questo punto, inseriamo la pendrive nel PC che vogliamo utilizzare con il SO Live, facendo attenzione che l’ordine di boot sia impostato per avviare le porte USB prima del disco fisso. Comparirà una schermata con varie opzioni, la prima delle quali dovrebbe essere Live. Una volta selezionata, invece di premere Invio, premiamo il tasto Tab, che dà la possibilità di modificare i parametri di avvio del sistema ed aggiungiamo la stringa persistence a quella già presente.
Premendo Invio, il sistema si avvierà in modalità persistente.